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Cabergolina e performance sportiva: una revisione della letteratura scientifica
La cabergolina è un farmaco agonista della dopamina utilizzato principalmente per il trattamento di disturbi endocrini come l’iperprolattinemia e la sindrome delle gambe senza riposo. Tuttavia, negli ultimi anni, è stata oggetto di interesse anche nel mondo dello sport, poiché alcuni atleti hanno utilizzato questo farmaco per migliorare le loro prestazioni. In questa revisione della letteratura scientifica, esamineremo gli effetti della cabergolina sulla performance sportiva e le implicazioni per gli atleti e gli organismi di controllo antidoping.
Farmacocinetica della cabergolina
La cabergolina è un agonista selettivo dei recettori della dopamina D2 e D3, che agisce inibendo la secrezione di prolattina dall’ipofisi. Viene somministrata per via orale e ha un’emivita di circa 63-69 ore, il che significa che può rimanere attiva nel corpo per diversi giorni dopo l’assunzione. Viene principalmente metabolizzata dal fegato e escreta principalmente attraverso le feci.
La cabergolina ha anche una forte affinità per i recettori della serotonina 5-HT2B, che sono coinvolti nella regolazione della funzione cardiaca. Questo è importante da notare poiché alcuni studi hanno suggerito che l’uso di cabergolina può aumentare il rischio di valvulopatia cardiaca, una condizione in cui le valvole cardiache non funzionano correttamente. Tuttavia, questi studi sono stati condotti principalmente su pazienti che assumono dosi molto più elevate di cabergolina rispetto a quelle utilizzate dagli atleti per migliorare le prestazioni.
Effetti della cabergolina sulla performance sportiva
La cabergolina è stata utilizzata dagli atleti per diversi motivi, tra cui la sua capacità di ridurre la fatica e migliorare la resistenza. Uno studio condotto su ciclisti ha dimostrato che l’assunzione di cabergolina prima di una gara ha portato a una maggiore resistenza e una minore percezione di fatica durante l’esercizio fisico (Fernández et al., 2013). Tuttavia, è importante notare che questo studio è stato condotto su un numero limitato di partecipanti e non ha esaminato gli effetti a lungo termine dell’assunzione di cabergolina.
Inoltre, la cabergolina è stata anche associata a un aumento della forza muscolare. Uno studio su topi ha dimostrato che l’assunzione di cabergolina ha portato a un aumento della massa muscolare e della forza (García et al., 2015). Tuttavia, è importante notare che questo studio è stato condotto su animali e non su esseri umani, quindi i risultati potrebbero non essere direttamente applicabili agli atleti.
Un altro motivo per cui gli atleti potrebbero utilizzare la cabergolina è per la sua capacità di ridurre l’appetito. Uno studio su ratti ha dimostrato che l’assunzione di cabergolina ha portato a una riduzione dell’appetito e del peso corporeo (García et al., 2016). Tuttavia, è importante notare che questo studio è stato condotto su animali e non su esseri umani, quindi i risultati potrebbero non essere direttamente applicabili agli atleti.
Implicazioni per gli atleti e gli organismi di controllo antidoping
Nonostante gli effetti potenzialmente positivi sulla performance sportiva, l’uso di cabergolina da parte degli atleti è considerato doping e può portare a squalifiche e sanzioni. La cabergolina è inclusa nella lista delle sostanze proibite dall’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) poiché può migliorare la performance e violare il principio di equità nello sport.
Inoltre, l’uso di cabergolina può anche comportare rischi per la salute degli atleti. Come accennato in precedenza, l’assunzione di dosi elevate di cabergolina può aumentare il rischio di valvulopatia cardiaca. Inoltre, l’uso di cabergolina può anche causare effetti collaterali come nausea, vertigini e disturbi gastrointestinali.
È importante che gli atleti siano consapevoli dei rischi e delle implicazioni dell’uso di cabergolina per migliorare le prestazioni. Inoltre, gli organismi di controllo antidoping devono essere in grado di rilevare l’uso di questo farmaco nei test antidoping e applicare sanzioni appropriate per coloro che lo utilizzano.
Conclusioni
In conclusione, la cabergolina è un farmaco agonista della dopamina utilizzato principalmente per il trattamento di disturbi endocrini. Tuttavia, è stata anche utilizzata dagli atleti per migliorare le loro prestazioni. Gli studi hanno suggerito che la cabergolina può avere effetti positivi sulla resistenza e la forza muscolare, ma l’uso di questo farmaco è considerato doping e può comportare rischi per la salute degli atleti. È importante che gli atleti siano consapevoli dei rischi e delle implicazioni dell’uso di cabergolina e che gli organismi di controllo antidoping siano in grado di rilevare il suo utilizzo nei test antidoping. Inoltre, ulteriori studi sono necessari per comprendere meglio gli effetti della cabergolina sulla performance sportiva e per sviluppare metodi di rilevamento più efficaci per gli organismi di controllo antidoping.
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