Eritropoietina: un’arma a doppio taglio per gli atleti

Alessandro Rossi
6 Min Lettura
Eritropoietina: un'arma a doppio taglio per gli atleti

Eritropoietina: un’arma a doppio taglio per gli atleti

Eritropoietina: un'arma a doppio taglio per gli atleti

L’eritropoietina (EPO) è un ormone prodotto naturalmente dal corpo umano che regola la produzione di globuli rossi. È stato anche utilizzato come farmaco per trattare l’anemia in pazienti con malattie renali o cancro. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’EPO è diventata una sostanza dopante popolare tra gli atleti di resistenza, come ciclisti e maratoneti, per migliorare le prestazioni sportive. Ma l’uso di EPO come sostanza dopante è un’arma a doppio taglio per gli atleti, poiché può portare a gravi conseguenze per la salute.

Meccanismo d’azione dell’EPO

L’EPO è prodotta principalmente dai reni e agisce stimolando il midollo osseo a produrre più globuli rossi. Questi globuli rossi sono responsabili del trasporto di ossigeno ai tessuti del corpo, inclusi i muscoli. Quindi, un aumento dei globuli rossi può aumentare la capacità di trasporto di ossigeno del corpo, migliorando così le prestazioni sportive.

Quando viene somministrata artificialmente, l’EPO può aumentare i livelli di emoglobina, il componente dei globuli rossi che trasporta l’ossigeno. Ciò porta a un aumento della capacità di trasporto di ossigeno del corpo e, di conseguenza, a una maggiore resistenza e prestazioni fisiche. Inoltre, l’EPO può anche migliorare la capacità di recupero dopo l’esercizio fisico intenso, riducendo il tempo di recupero tra le sessioni di allenamento.

Uso di EPO negli atleti

L’uso di EPO come sostanza dopante è diventato popolare negli anni ’90, quando è stato scoperto che gli atleti di resistenza che lo utilizzavano avevano prestazioni significativamente migliori rispetto ai loro concorrenti. Ad esempio, nel 1998, il ciclista italiano Marco Pantani è stato squalificato dal Tour de France dopo essere risultato positivo all’EPO. Da allora, ci sono stati numerosi casi di atleti di resistenza che sono stati squalificati o sospesi per l’uso di EPO.

L’uso di EPO è particolarmente diffuso tra gli atleti di resistenza perché può migliorare le prestazioni in modo significativo senza essere facilmente rilevato dai test antidoping. L’EPO sintetica è identica all’EPO prodotta naturalmente dal corpo umano, quindi è difficile distinguere tra i due. Tuttavia, con l’avanzamento delle tecnologie di test antidoping, è diventato più difficile per gli atleti di nascondere l’uso di EPO.

Rischi per la salute

Anche se l’EPO può migliorare le prestazioni sportive, il suo uso come sostanza dopante può portare a gravi conseguenze per la salute degli atleti. Uno dei rischi principali è l’aumento della viscosità del sangue, che può portare a coaguli di sangue e, in casi estremi, a ictus o attacchi cardiaci. Inoltre, l’aumento dei globuli rossi può anche causare ipertensione e insufficienza renale.

Inoltre, l’uso di EPO può anche portare a una condizione nota come policitemia, in cui il corpo produce un numero eccessivo di globuli rossi. Ciò può causare una riduzione del flusso di sangue e dell’ossigeno ai tessuti, portando a una maggiore fatica e prestazioni fisiche ridotte. Inoltre, l’uso di EPO può anche sopprimere la produzione di EPO naturale del corpo, portando a una dipendenza da EPO sintetica per mantenere i livelli di globuli rossi elevati.

Regolamentazione dell’EPO nel mondo dello sport

L’EPO è stato vietato dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e dall’agenzia antidoping mondiale (WADA) dal 1990. Tuttavia, nonostante i controlli antidoping sempre più rigorosi, l’uso di EPO come sostanza dopante continua ad essere un problema nel mondo dello sport. Ciò è dovuto in parte alla difficoltà di rilevare l’EPO sintetica nei test antidoping e alla continua evoluzione delle tecniche di doping.

Per contrastare l’uso di EPO, il CIO e la WADA hanno implementato una serie di misure, tra cui test del sangue e del plasma per rilevare l’EPO sintetica e sanzioni più severe per gli atleti che vengono trovati positivi. Inoltre, gli atleti sono sottoposti a test antidoping regolari durante le competizioni e possono essere sottoposti a test a sorpresa in qualsiasi momento.

Conclusioni

In conclusione, l’EPO è un’arma a doppio taglio per gli atleti. Da un lato, può migliorare le prestazioni sportive aumentando la capacità di trasporto di ossigeno del corpo. Dall’altro, il suo uso come sostanza dopante può portare a gravi conseguenze per la salute degli atleti, come coaguli di sangue, ipertensione e insufficienza renale. Pertanto, è importante che gli atleti comprendano i rischi associati all’uso di EPO e si astengano dal suo utilizzo per migliorare le prestazioni sportive. Inoltre, è fondamentale che le organizzazioni sportive continuino a implementare misure rigorose per contrastare l’uso di EPO e altre sostanze dopanti nel mondo dello sport.

Johnson, A. et al. (2021). Erythropoietin: a double-edged sword for athletes. Journal of Sports Pharmacology, 10(2), 45-56.

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